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NonSoloParole Edizioni e Narranti.it ad Arkeda 2025: arte, fotografia, ricerca e nuovi sguardi sull’Intelligenza Artificiale - iNarranti: progetto indipendente dedicato all'editoria, all'arte ed alla fotografia d'autore in tiratura limitata
Al Superfly Soul Bar – Napoli, torna in mostra, dopo quasi due anni, la fotografia di Dmitrij Musella. “SPAZIO SACRO”, il titolo della mostra nata in collaborazione con la piattaforma narranti.it, indaga il confine invisibile dove l’architettura urbana e la natura tornano ad essere un’unica entità sacra.

di [Redazione]

NonSoloParole Edizioni e Narranti.it ad Arkeda 2025: arte, fotografia, ricerca e nuovi sguardi sull’Intelligenza Artificiale - iNarranti: progetto indipendente dedicato all'editoria, all'arte ed alla fotografia d'autore in tiratura limitataCosa rende un luogo “sacro”? Non sempre è il silenzio di una navata o il profumo dell’incenso. A volte, la sacralità risiede in una persistenza: quella di un albero che reclama il suo spazio tra il cemento, o nella solennità di un palazzo che si staglia contro il cielo come un guardiano antico.

È questa la visione che Dmitrij Musella porta in mostra con “Spazio Sacro”, il progetto fotografico che inaugura venerdì 5 dicembre al Superfly Soul Bar di Napoli.

Scorrendo le immagini, ci si trova davanti a una realtà aumentata dalla sensibilità dell’artista. Non vediamo semplici paesaggi urbani, ma visioni oniriche ottenute attraverso sovrapposizioni e giochi di trasparenze. L’architettura e la natura, spesso considerate antagoniste nella narrazione moderna, qui smettono di combattersi e iniziano a fondersi.

I due templi: la Città e la Foresta Nelle opere di Musella, il “Sacro” è un concetto duplice. Da un lato c’è l’Architettura: la geometria delle facciate, le statue classiche che osservano mute il passare del tempo, le linee prospettiche che guidano l’occhio verso l’infinito. È il tempio costruito dall’uomo, la nostra impronta razionale sul mondo.

Dall’altro c’è la Natura, rappresentata quasi ossessivamente dagli alberi. Nelle fotografie, i rami non sono mai semplice contorno. Attraverso l’uso sapiente delle doppie esposizioni e dei colori — ora vividi e acidi come luci al neon, ora eterei in bianco e nero — gli alberi sembrano crescere dentro i palazzi. Le fronde diventano le vene della città, le cortecce si confondono con le colonne.

Una narrazione visiva Musella ci racconta che non esiste separazione. Il paesaggio urbano di Napoli, con le sue luci notturne e i suoi vicoli, è un organismo vivente. L’albero che spacca l’asfalto è sacro tanto quanto la statua che lo sovrasta. In “Spazio Sacro”, l’osservatore è invitato a perdere i riferimenti spaziali: dove finisce l’edificio e dove inizia il cielo? Quel riflesso è una finestra o un ricordo?

Portare questa ricerca in un luogo come il Superfly Soul Bar non è un caso, ma una dichiarazione d’intenti: la sacralità non va chiusa in una teca, ma va vissuta nel quotidiano, tra un incontro e un brindisi, nel flusso continuo della vita che questi scatti hanno saputo fermare.

Info Evento

•          Mostra: Spazio Sacro – fotografie di Dmitrij Musella

•          Dove: Superfly Soul Bar, Via Cisterna dell’Olio 12, Napoli

•          Quando: Dal 5 dicembre 2025 al 7 gennaio 2026

•          Vernissage: Venerdì 5 dicembre, ore 19:30